Dopo molti affanni, il “mio” C.R.D.A. CANT Z 506
1. Questo è stato il mio primo modellino con una scatola Supermodel. Probabilmente sarà anche l’ultimo. Tralasciamo le inesattezze relative alla forma di ala, galleggianti e accessori: non sono io modellista da misurare con il calibro i millimetri e mi accontento di una idea generale dell’aereo, relativamente esatta. Ma entriamo invece nell’argomento materiale e realizzazione dei pezzi: grossolano il primo, grossolani i secondi. Inutile dire che ogni volta che si incontrano due pezzi, non sono complanari e bisogna lavorare di stucco e di lima. E ogni volta che si stacca un pezzo dalla sua gabbietta, ci si trova con globi più o meno grandi di plastica inutile, faticando a capire dove finisce il sovrappiù di plastica e inizia il pezzo vero e proprio.
La Supermodel era scomparsa dal mercato ma la Italeri l’ha riportata sugli scaffali, perché per alcuni aerei italiani storici non ci sono altri produttori tra cui scegliere. Ma non che la Italeri ci faccia una bella figura a mettere il suo nome dentro un pastrocchio del genere…
La documentazione per il montaggio è ugualmente scadente e molto sintetiche sono anche le decalcomanie.
2. Il C.R.D.A. CANT Z 506, detto Airone, invece è un bel progetto, prodotto dai Cantieri Riuniti Dell'Adriatico e dalla Piaggio. Un idrovolante grande e moderno (primo volo nell’agosto del 1935), progettato dall’Ing. Zappata, ottenne anche dei record di velocità e portata nel 1936. Ottimi i galleggianti, che gli permettevano di decollare con mare agitato, ottima la forma aerodinamica. Come in tutti gli aerei italiani, scarsi i motori (i definitivi saranno Ala Romeo, 750 CV di potenza massima, e di qui la antiquata formula trimotore).
L’Airone nasce come aereo civile per l’Ala Littoria. La versione B viene studiata per l’impiego come bombardiere marittimo, un ruolo improponibile per un aereo che raggiunge solo i 375 Km/h di velocità massima e scarsamente armato (nonostante la torretta Beretta e due posizioni di mitragliamento, poi portate a quattro). Entrato in linea nel 1938, già alla fine del 1940 veniva trasferito a funzioni di pattugliamento dei mari (divenendo così uno dei bersagli più semplici da abbattere per uno qualsiasi dei caccia Alleati moderni) e di soccorso (la sua vera vocazione, per cui verrà usato in Italia fino agli anni ’50).
3. Ho scelto di realizzare, tra le tre disponibili, la versione di aereo soccorso (B506 S), con le insegne tedesche. Mi piaceva l’idea di un aereo tutto bianco (e con i miei acrilici ho dovuto passarne tre mani per coprire il grigio della plastica!). Con effetti speciali che solo uno studio fotografico professionale può avere a disposizione (una torcia elettrica da 4,5 V, una sedia nera e una stanza buia), ho cercato di ricreare l’atmosfera di un salvataggio in mare notturno. Ed ecco qua il risultato

BIBLIO
Decio Zorini, “C.R.D.A. CANT Z 506 Airone”, Collana”Ali d’Italia, Ed. La Bancarella Aeronautica, Torino, 1997
AA. VV., “Ali italiane”, Vol.3, “1939-1945”, Compagnia Generale Editore, 1978